Al via il mio nuovo piccolo progetto, che mi impegnera’ per i prossimi mesi (o anche anni 🙂 ). Senza nessuna smania la voglia e’ quella di raccontare un’esperienza che per alcuni potrebbe essere similare, e per altri potrebbe essere uno stimolo a partire e conoscere il mondo. Non so se ne faro’ mai un libro o se rimarrano quattro pagine di una memoria lontana. Vedremo solo con il tempo!
PREFAZIONE
Ho sempre pensato che se avessi mai scritto qualcosa sarebbe stato in un classico Cafe londinese, nel tepore di quel posto. Il pavimento in legno, l’odore di cappuccino e cannella nell’aria, file di business man che nel grigiore dei loro volti aspettano solo di essere serviti. Il fervore, invece, dei turisti che con gli occhi pieni di aspettative consumano le immense english breakfast prima della lunga giornata a spasso nella metropoli. Le frasi si sarebbero create da sole grazie alla sinfonia generata dalla pioggia battente. Il caffe caldo e un computer per raccogliere e dare forma al mondo generato da una citta’ nuova e un’esperienza che alcuni additerebbero come troppo coraggiosa.
E invece ho avuto bisogno di tempo per assorbire quello che effettivamente era successo, elaborarlo in ogni suo aspetto. Capire che cosa sono significati due anni all’estero. Constatare cosa effettivamente avevo acquisito e cosa avevo perso nei mesi di lontananza dal nido italiano. Ho cercato di confrontare la mia esperienza con quella di altri italiani espatriati, di coloro che hanno avuto la possibilita’ di raccontare le loro storie attraverso i piu’ disparati mezzi, senza arrivare a nessuna conclusione. O meglio, ad una ci sono arrivata: ognuno vive la sua storia, e cosi’ ho vissuto la mia.
La mia storia e’ fatta prevalentemente di persone, momenti e situazioni, e proprio per questo non vi voglio annoiare con l’iter puro e semplice di come sono partita, che cosa ho fatto, come ho vissuto e dove sono ora. Chiunque e’ capace a prenotarsi un aereo di sola andata, a preparare una valigia abbastanza grande e trovare un ostello dove alloggiare per il primo periodo. L’aspetto piu’ complicato lo riserva invece la vita che si svolge in una citta’ non tua, nella quale anche solo la lingua puo’ essere un ostacolo difficile da superare.
©CinnamonInTheAir