L’invito, Ruth Ware

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Primo libro scelto per la serie “12 titloli, 365 giorni” e faccio riferimento al numero

5. Un libro scritto da un’autrice donna.

E ora come ve lo racconto? Dunque, sotto alcuni aspetti il richimo ad Agatha Christie e’ palese, tanto e’ vero che nel libro stesso i personaggi si paragonano a 10 piccoli indiani. Per le personalita’ sembra che l’autrice abbia preso spunto dalla serie televisiva “Pretty Little Liars”. Insomma, un bel mix che alla fine, pero’, non lo rende un thriller ad alta suspance o con quel po’ di genio. La location e’ un po’ scontata: una casa in montagna dove ovviamente nevica e rende completamente isolato il gruppetto di invitati. La storia di per se’ cattura fin dall’inizio, nella quale si alternano pezzi di narrazione corrente, aiutati di volta in volta dai flashback della protagonista. Da il via alla storia una mail che invita la protagonista all’addio al nubilato della sua migliore amica della scuola, con la quale non parla da piu’ di 10 anni. Nonostante cio’ vi partecipa e da quel momento comincia il piano dell’assassino.

Sono ancora in dubbio se mi e’ piaciuto oppure no, per il semplice fatto che alcuni passaggi, compresa la fine (tranquilli non spoilero), sono proprio tirati al limite. Il ragionamento finale che porta  a scoprire chi e’ il colpevole l’ho trovato al limite del reale. Un’insieme di moventi nati da un carattere troppo forte per essere vero, rancoroso all’esagerazione.

©CinnamonInTheAir

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