Emotivita’ portami via

Mi e’ stato detto che sono troppo emotiva. E io l’avevo anche accettato quale difetto reale portato da tutti i libri letti. Dalle aspettative che quelle pagine mi avevano creato rispetto alla realta’ bassa e becera nella quale viviamo. Eppure, ho letto anche Oliver Twist e in quanto a realta’ sporca e disillusa dovrei aver imparato qualcosa.

Ero emotiva perche’ la sera a letto mi mancava poterlo stringere di fianco.

Ero emotiva perche’ non riuscivo a convivere con il fatto che per 12 ore magari non si facesse sentire.

Ero emotiva quando mi preoccupavo che arrivasse a casa integro alle ore piu’ tarde della notte.

Ero emotiva quando non mi davo pace di dover vivere una vita a meta’ con lui.

Ero emotiva quando non capivo che per le poche volte che ho avuto bisogno lui non ha nemmeno risposto al telefono.

Sono stata emotiva, lo sono tutt’ora. Ma credo che questo difetto che lui chiamava emotivita’, sia piu’ giusto chiamarlo “essere innamorati”. Ci tenevo che stesse bene, che potesse raggiungere gli obiettivi della vita. Ci tenevo a non imporgli troppe limitazioni. Ci tenevo talmente tanto da annullare la parte razionale di me stessa che continuava a lanciarmi degli avvertimenti.

Cinnamon In The Air